Il grande inganno

Doveva essere il seguito di Chinatown di Roman Polanski, autentico cult-movie del 1974. In realtà può essere considerato autonomo. Jack Nicholson come regista lo ha realizzato in maniera molto torme...ntata. L'ha smontato e rimontato più volte. Uscito al cinema è stato un fiasco. Eppure nonostante le critiche ricevute, e pur non arrivando alla qualità dell'altro, è un film da non sottovalutare. L'interpretazione è molto buona e la regia raggiunge buoni momenti, come nella sequenza della sigaretta che provoca l'esplosione. Il personaggio di Jack Gittes mantiene le sfumature chandleriane ma in maniera molto dimessa, visto che il cinismo lo ha pian piano catturato. Arriva da lui un cliente, Jack (da qui il gioco di parole del titolo originale), che sospetta l'infedeltà della moglie. Come nel primo film il detective pescherà nel torbido e al posto dell'acqua in questo caso ci sono affari loschi intorno al petrolio. Molto bravo Harvey Keitel.  Leggi tutto